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PSICOTERAPIA

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Cos'è la Psicoterapia

Lo psicoterapeuta è un professionista sanitario autorizzato dal proprio ordine professionale di appartenenza a svolgere psicoterapia, seguendo un proprio modello formativo.

 

Le principali attività che svolge sono di consultazione, diagnosi, sostegno e psicoterapia, volte a comprendere i sintomi presentati dal paziente, ricercandone le cause ed il significato e avviando un percorso di cura per affrontare la sofferenza sottostante.

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Psicoterapia infantile

In ambito infantile lo psicoterapeuta crea una relazione significativa col bambino e si avvale di tecniche e metodi diversi per aiutare i bambini ad esprimere il proprio mondo emotivo, senza risultare invasivo, bensì lasciando emergere i contenuti attraverso il gioco, il disegno o le storie.

 

Accompagna genitori e figli a dare significato al problema portato e attraverso la raccolta della storia familiare, del percorso di sviluppo del bambino e dei suoi contesti di appartenenza.

 

Lo psicoterapeuta aiuta a comprendere il disagio manifestato dal piccolo e accompagna tutti i membri della famiglia a trovare le risorse per elaborare nuclei di sofferenza e conflitto e per trovare nuove strategie per stare bene.

Quando rivolgersi allo psicologo?

Quando il bambino mostra malessere attraverso scoppi di rabbia, disturbi del sonno, enuresi/encopresi, ansia, fobie, sintomi alimentari, depressivi o psicosomatici.

Il disagio del bambino può emergere in concomitanza di

  • un periodo particolarmente stressante (es. passaggi scolastici),

  • situazioni familiari conflittuali

  • lutto

  • separazione dei genitori

  • problematiche nel contesto scolastico

Approccio EMDR

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è considerato uno degli approcci più efficaci nel trattamento del trauma psicologico e dello stress post-traumatico.

Il nostro cervello possiede una naturale propensione a elaborare e integrare l’esperienza nel nostro vissuto, ma a volte questo processo non avviene perché le esperienze sono talmente perturbanti che le loro memorie rimangono “congelate”. Le sensazioni fisiche e somatiche legate al trauma vengono costantemente rivissute, specialmente in presenza di uno stimolo in grado di scatenarle (anche a distanza di molti anni dall’evento iniziale). 

L’EMDR in questi casi è fondamentale perché promuove l’integrazione delle memorie e delle sensazione traumatiche potenziando la comunicazione dei due emisferi cerebrali attraverso la stimolazione oculare bilaterale, per ristabilire i corretti equilibri eccitatori e inibitori neuronali. Questo permette al cervello di elaborare le memorie dell’evento traumatico nel proprio vissuto e di favorire la regolazione degli stati emotivi.

I ricordi disturbanti perdono la loro carica negativa e cambia il loro significato. 

Diminuisce l’intrusività delle immagini mentali e l’intensità delle sensazioni somatiche legate al trauma, permettendo quindi una diminuzione dell’ansia, dell’iperattivazione e dei comportamenti di evitamento connessi allo stimolo scatenante iniziale.

Quali traumi per questo approccio? 

  • Traumi tipo relazionale, legati a situazioni che si ripetono costanti nel tempo

  • Traumi legati ad episodi singoli ma all'interno dei quali abbiamo sentito che la nostra integrità o quella delle persone care erano in pericolo (es: calamità naturale, un incidente, una violenza subita, ecc..).

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